REARM EUROPE e le
manifestazioni borghesi.
Il 15 marzo è sceso in piazza il braccio armato del capitalismo nostrano.
Con parole d’ordine e mozioni volutamente indefinite e inconsistenti, “intellettuali”, giornalisti, artisti, politici e sindacati (cgil, cisl e uil al completo), hanno dato il proprio apporto a quella che sarà per i prossimi anni l’impennata dell’economia di guerra in europa e nel nostro paese.
Fino all’altro ieri non c’erano soldi per la sanità, per le scuole pubbliche, per sostenere i lavori di cura, per i trasporti, per le comunicazioni, per le spese sociali in generale. Al punto che per queste ragioni in cantiere c’è l’altra tranche di privatizzazione di poste.
Oggi, all’improvviso, il piano Von Der Leyen trova 800 miliardi a debito, per ognuno di noi, che eroderanno salario diretto e quello indiretto attraverso l’ulteriore arretramento dei servizi pubblici.
800 miliardi utili ad armarci. Armarci in nome della pace.
Non solo un ossimoro ma la più grande e pericolosa delle ipocrisie.