FERMIAMO LA GUERRA
STOP GENOCIDE IN GAZA
COSTRUIAMO OVUNQUE INIZIATIVE DI DISOBBEDIENZA CIVILE
A SOSTEGNO DELLA PALESTINA E DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA
FUORI POSTE DA OGNI CONNIVENZA CON ISRAELE
SCIOPERO GENERALE IL 22 SETTEMBRE 2025
In un crescente clima di guerra globale diffusa che vede le potenze imperialiste mostrare i muscoli in diversi teatri mondiali dal Medio Oriente all’Asia, dall’Ucraina al Sahel, all’America Latina, una cinquantina di imbarcazioni con migliaia di tonnellate di aiuti umanitari e alcune centinaia di attivisti e attiviste a bordo, nei prossimi giorni arriveranno nei pressi del mare che si affaccia su Gaza per tentare di consegnare gli aiuti alla popolazione civile, stremata da due anni di massacri, bombardamenti e dall’ uso della fame e della sete come strumenti di guerra.
Il governo Netanyahu ha già annunciato che non si limiterà solo a fermare le imbarcazioni impedendo la consegna degli aiuti, arresterà tutti i membri degli equipaggi. Intanto, come dimostrano i gravissimi attacchi del 9 e del 10 settembre, due navi della Flotilla sono state colpite da droni nelle acque tunisine allo scopo di spaventare e fermare la missione umanitaria.
Tutti si indignano. Si spendono in dichiarazioni sul fatto che Israele abbia superato ogni limite, ma nessun governo ha, fino ad ora, messo in atto misure concrete per fermare Netanyahu.
Intanto Poste Italiane invischiata come socio ordinario nella Fondazione Med-or di Leonardo, primo produttore di armamenti in Europa, attraverso progetti culturali di copertura partecipa alla normalizzazione del genocidio, attraverso Poste Air Cargo contribuisce alla logistica di merce dual-use (civile e militare) verso Israele, e con FondoPoste investe i risparmi dei Postali in aziende che partecipano alla economia del genocidio.
Per questo accogliamo la proposta dei lavoratori del porto di Genova di convergere nella giornata di SCIOPERO GENERALE del 22 settembre, in modalità diverse nei territori, con scioperi, con picchetti, blocchi e occupazioni capaci di intrecciarsi con i movimenti sociali che si mobiliteranno.
Metteremo in campo al tempo stesso iniziative di disobbedienza civile in tutto il Paese qualora la flottiglia venga bloccata prima o dopo il 22 settembre, data che segna per noi l’avvio di un processo da estendere il più possibile tra lavoratori e lavoratrici, alimentando la mobilitazione dal basso, con l’obiettivo di costruire una risposta collettiva ampia e generalizzata contro il Genocidio a Gaza e l’economia di guerra.
NOI SAPPIAMO DA QUALE PARTE STARE.