I NOSTRI RISPARMI NON POSSONO FINANZIARE LA GUERRA
E IL MASSACRO DEL POPOLO PALESTINESE
FondoPoste, il fondo pensione dei lavoratori postali, non è solo un semplice strumento di risparmio previdenziale. È un ingranaggio che lega i nostri contributi alle logiche speculative dei mercati internazionali e, oggi, all’economia del genocidio in Palestina.
I gestori a cui FondoPoste affida miliardi – Allianz, AXA, Amundi, Generali, UBS, Eurizon e altri – sono esposti a società che finanziano direttamente la macchina militare israeliana o forniscono infrastrutture tecnologiche al servizio dell’occupazione.
Lo conferma anche il rapporto della relatrice speciale dell'ONU presentato da Francesca Albanese: “Il genocidio a Gaza non si è fermato perché è redditizio, è redditizio per troppe persone. È un affare”.
Dentro i portafogli di FondoPoste compaiono infatti le Big Tech del progetto Nimbus – Microsoft, Amazon e Google – che forniscono al governo israeliano i sistemi cloud e di intelligenza artificiale usati per sorvegliare, schedare e colpire la popolazione palestinese. Allianz, attraverso la controllata PIMCO, è tra i principali acquirenti dei cosiddetti “war bonds” israeliani, mentre AXA continua a investire nelle banche che finanziano le colonie e in Elbit Systems, la maggiore industria bellica israeliana.
Non si tratta di investimenti neutri ma di scelte precise che trasformano i nostri contributi previdenziali in capitale di guerra.
A contribuire alla gravità di questa situazione è la complicità diretta dei sindacati concertativi che sedendo nel Consiglio di amministrazione di FondoPoste, approvano la scelta dei gestori e si assumono con essa la responsabilità politica e morale di rendere i lavoratori postali – loro malgrado – azionisti di un sistema di oppressione e sterminio. Così, mentre dichiarano di difendere i nostri diritti, li consegnano nelle mani di multinazionali che prosperano sulla distruzione.
Da sempre Cobas Poste denuncia la truffa della previdenza integrativa: un meccanismo che sottrae risorse al sistema pensionistico pubblico, indebolendo lo stato sociale, e che lega il futuro dei lavoratori all’andamento della speculazione finanziaria. FondoPoste è diventato oggi uno strumento di corresponsabilità collettiva, che usa i nostri risparmi per alimentare l’economia del genocidio.
Per tutto questo esigiamo il disinvestimento immediato da gestori e aziende complici, la cessazione di ogni rapporto con chi finanzia l’occupazione israeliana, e la fine di un modello che trasforma un diritto in una scommessa di mercato.
La previdenza non può poggiare sul sangue di un popolo.
NOI NON SIAMO COMPLICI.